Nanni Cagnone

Parmenides Remastered

 

pp. 96, euro 16

 

 

 

Quarta

«Si deve dire che questo è l’Ente, e pensarlo come tale;
infatti ha modo d’essere, mentre il nulla non può;
ora t’ingiungo di spiegarlo a te stesso, ché prima
ti chiudo quest’indagante via, poi quest’altra
che i mortali ancipiti e per nulla conoscenti si figurano,
poiché impotenza nel petto di costoro vuol dritto
un pensiero oscillante; si lasciano trascinare,
ugualmente ciechi e sordi, attoniti – una confusa
tribú; usano creder identici e non identici l’essere
e il non-essere – per tutti, una via a ritroso».

                                                                Frammento 6



Risvolto

Il poema Sulla natura del filosofo greco Parmenide di Elea (v Secolo a.C.), giunto fino a noi solo in 19 frammenti, non solo è un testo di riferimento per l’intera cultura greca, ma coinvolge i fondamenti di tutta la filosofia occidentale, tanto che nel ’900 ha dato spunto a innumerevoli considerazioni, in particolare da parte di quei filosofi che si sono confrontati con i temi primari dell’essere, la verità, l’apparenza, l’uno, il tutto, il molteplice ecc. Nanni Cagnone, a quanto dice, percepisce questo testo come «un ostacolo, un fondamentale assillo» con cui è inevitabile fare i conti ma da cui prendere, quando occorre, le distanze.

Quella che Cagnone ci propone qui, è una traduzione in senso molto ampio, che riassume i vari sensi che ha avuto questo termine nella tradizione ma al contempo li amplia in una direzione probabilmente inedita. Si ha dunque il corpo a corpo con il testo originale, che poi si fa commentario stringente e spesso irriverente, per poi trasformarsi in verso autonomo. La gerarchia tipografica tra testo e commento si mescola, i frammenti vengono montati in un ordine estraneo alla consequenzialità filologica, ma suggestivo in chiarezza, e tutto si fa materia del pensiero. Conscio della distanza anche di visione che lo separa da questo filosofo delle origini, una volta compiuta quella che definisce nulla più che «una comprovata esperienza di un lettore», Cagnone si congeda da Parmenide come da un duello in cui si è compiuto qualcosa di decisivo riguardo a ciò che noi chiamiamo pensiero, linguaggio e verità.

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