Gilles Deleuze

Lettere e altri testi

Traduzione di Andrea Franzoni

 

pp. 352, euro 34

 

 

Quarta

... Mi permetta però di farle un solenne richiamo, se non le spiace. Non si lasci incantare né trascinare da me. Ho visto casi di persone che volevano diventare «discepoli» di qualcuno, e che avevano certo tanto talento quanto il «maestro», ma che ne sono usciti inariditi. E questa è una cosa terribile. Lavorare su di me comporta due grandi inconvenienti: primo, non la aiuterà nella sua carriera universitaria, il che forse non è l’essenziale, ma è comunque rilevante; e secondo, la cosa più importante: l’opera filosofica e poetica che l’attende non deve rischiare di rimanere ancorata alla mia.

Lettera a Arnaud Villani, dicembre 1981


Risvolto

Le lettere di Deleuze, che pubblichiamo per la prima volta in italiano a pochi anni dalla loro uscita in francese, ci consentono di esplorare da vicino il laboratorio concettuale di uno dei più grandi pensatori del secondo Novecento. Oltre alle numerose lettere a grandi intellettuali suoi contemporanei (Michel Foucault, Pierre Klossowski, François Châtelet o Clément Rosset), di particolare importanza sono le lettere indirizzate a Félix Guattari, che costituiscono una testimonianza insostituibile del loro «lavoro a due», dall’Anti-Edipo a Che cos’è la filosofia?.

Il volume contiene anche un’ampia sezione di testi sparsi, rari o completamente inediti, che consentono di vedere sotto nuova luce tutti i punti nodali della produzione filosofica deleuziana, a partire dalla sua fase giovanile, finora praticamente ignota (almeno in edizioni autorizzate). Ci sono anche i testi del filosofo ventenne, che egli aveva per così dire ripudiato. Di fronte a essi, si ha la stessa impressione di potenza embrionale che ci è data dalle prime sonate per pianoforte di Beethoven, o dalla prima sonata per violoncello e pianoforte di Brahms.



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